giovedì 16 giugno 2022

2° LETtheRARIO 2022: Spiritualità, Storia, Tradizione ed Emozione

 

Domenica 12 giugno alle ore 21 si è svolto, presso la sala consiliare del Castello Visconteo di Abbiategrasso, il secondo incontro della rassegna LETthéRARIO 2022, organizzato dall’Assessorato alla Cultura attraverso la Biblioteca di Abbiategrasso e il circolo letterario Galà 108-Carpe Diem (Gruppo Abbiatense Lettori e Autori), evento seguito da un pubblico di appassionati di letteratura ed arte. Gli autori in programma erano Alessandro De Vecchi (Abbiategrasso, 1977) poeta, scrittore e romanziere che ha presentato “Tre Anni, Tre Mesi, Tre Giorni”, Marcela Rodríguez Valdivieso (Cile, 1953) poeta, scrittrice, editrice e storica, che ha presentato “5 Saggi Storici” e Julio Araya Toro (Cile, 1967) poeta, scrittore, editore e storico, che ha presentato “5 Saggi Storici”. Ha introdotto la serata dando il benvenuto ai presenti lo scrittore e poeta Julio Araya Toro che nella veste di Duca di Abbiate-Grasso ha consegnato il titolo nobiliario di “Marchese” al suo caro amico Francesco Bottene (Assessore al Bilancio, Patrimonio, Rilancio Economico delle Attività e delle Imprese, Partecipate del Comune di Abbiategrasso). Il Duca Giulio I°, ha così giustificato il titolo: “Bottene, un caro amico, leale con il suo Duca e il Ducato e un uomo molto sensibile all’arte e alla cultura”. Poi la parola al Ven. Lama e noto monaco di tradizione buddista tibetana, Cesare Milani (Tenzin Khentse), che ha presentato e introdotto le opere di De Vecchi, Rodríguez e Araya, in forma magistrale, amena, interessante e con una grande cultura. Milani ha alternato con le domande tutti e tre gli autori. De Vecchi ha descritto la sua opera: La trama si sviluppa partendo da Assisi per poi lambire i più remoti luoghi del globo, sino alle vette dell'Himalaya, nel misterioso Bhutan. Ha esibito 2 video correlativi al suo romanzo. Poi la coppia di coniugi Araya-Rodríguez hanno descritto le loro opere: 5 personaggi (Domingo Gomez, Romeo Murga, Oscar Castro, Alberto Araya e Patricio Mekis) dimenticati della storia del Cile, che per ragione politiche, sociale, economiche e culturali sono stati insabbiati. Poi Araya ancora in veste di Duca ha consegnato a Cesare Milani, il titolo nobiliario di “Ven. Guida Spirituale di Corte”. Giulio I° ha giustificato il titolo come: “un grande uomo, con una grande empatia spirituale e merita di essere parte della corte con i suoi insegnamenti”. Infine De Vecchi ha consegnato a Cesare Milani una “Katha”, come simbolo di buon augurio e amicizia di parte dei tre autori (De Vecchi, Rodríguez e Araya). A sua volta il Lama Milani ha consegnato ai tre autori una “Katha”. La Rodríguez come presidentessa della Selae e Araya come presidente del Ducato di Abbiate-Grasso, hanno consegnato una collana di libri (25) con tutta le opere di sua santità il Dalai Lama. Una serata piena di spiritualità, storia, tradizione e tanta emozione. Il prossimo incontro, il terzo della rassegna, si svolgerà domenica 19 giugno alle ore 21 con le autrici Luigia Bevilacqua e Nina Adriá Pérez.

“Khatà” è una sciarpa bianca, del cerimoniale civile e religioso, pubblico o privato del buddismo tibetano. Simboleggia la purezza, la benevolenza, il buon auspicio e la compassione. Di solito è fatta di seta bianca, colore che contiene tutti gli altri e simboleggia la perfezione spirituale di Buddha – ma può anche esser arancione o gialla o blu o verde o rossa. Può essere lunga fino a quattro metri per un metro di larghezza con intessuta la formula sacra dei mani e gli otto simboli di buon augurio. E’ un oggetto versatile. Viene offerta in dono alle divinità, ai Lama, alle coppie di sposi, agli ospiti importanti, per la nascita dei bambini, nelle diverse cerimonie, come arrivo e partenza di ospiti. E in molte altre occasioni in cui si vuole offrire un augurio di prosperità e fortuna. Viene anche usata per accompagnare un regalo.

 

 

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