sabato 15 maggio 2021

Importante Donazione del Pittore Ernesto Achilli al Ducato di Abbiate-Grasso

 “Palazzo Comunale di Abbiategrasso” (acquaforte su zinco)

“Teatro alla Scala” (acquatinta su zinco)

 Importante Donazione del Pittore Ernesto Achilli al Ducato di Abbiate-Grasso

Il presidente dell’Associazione storica - culturale “Ducato di Abbiate-Grasso”, lo scrittore, editore, poeta e storico cileno, Julio Araya Toro, nel pomeriggio di sabato 08 maggio, si è recato nello studio del pittore abbiatense Ernesto Achilli in Via Curioni, 27 ad Abbiategrasso, per ricevere dalle mani dello stesso Achilli una importante donazione all'associazione. Due opere: la prima incisione e il famoso “Teatro alla Scala” (acquatinta su zinco) nella seconda incisione e il “Palazzo Comunale di Abbiategrasso” (acquaforte su zinco). Il Duca di Abbiate-Grasso, Giulio I° ha ricevuto molto commosso questi regali per l'associazione, donati a importanti ospiti o noti personaggi che si sono dimostrati  leali con i progetti del Ducato e con il Duca. Una bellissima forma per diffondere il teatro più importante del mondo e la nostra città con il palazzo del potere del nostro Comune. Araya Toro (il “Duca”) ha ringraziato il suo amico e lo ha definito così: “Achilli è un grande pittore, un uomo semplice, gentile, molto sensibile, solidale con me e mia moglie Marcela. Lui ha una pittura che descrive i paesaggi della montagna, la campagna, la natura e la collina: i suoi quadri sono vere istantanee della natura”. Aggiunge: “Ernesto ha dipinto e sperimentato tutte le tecniche della pittura, ha fatto ricerche ed ha lavorato in una serie di dipinti centrati sulla proporzione aurea, ossia quel rapporto matematico che regola in modo armonioso ed equilibrato il creato e la natura”. Achilli e Araya hanno un rapporto di amicizia da anni e professionalmente entrambi sono parte del Consiglio Direttivo dellAssociazione Amici dell'Arte e della Cultura di Abbiategrasso. 

CHI E' ERNESTO ACHILLI 

Nato a Santa Maria della Versa (PV), nel 1938, inizia a dipingere con una certa assiduità agli inizi degli anni sessanta a contatto con Pinot Gallizio e l'allora Cenacolo di Alba. Ha frequentato il Liceo Artistico Statale di Milano, la Scuola degli Artefici presso l'Accademia di Brera e Calcografia alla Scuola Civica d'Arte di Pavia. Terminati gli studi artistici, sviluppa una pittura ricca di materia orientandosi ad una sorta di figurazione con estrema semplicità, anche in senso culturale, per soddisfare il proprio profondo desiderio di natura. Con gli anni la sua pittura si movimenta più decisamente, accogliendo in modo personale le sollecitazioni artistiche.

Successivamente, recuperata la discorsività coloristica, si orienta definitivamente verso una nuova figurazione. I soggetti rappresentati richiamano i paesaggi agresti della terra padana e rappresentazioni di silenziosi oggetti della vita quotidiana che ingranditi assumono un'aria monumentale e poetica. In questo ultimo periodo si concentra su geometria e forme naturali in modo da far acquisire automaticamente le proporzioni auree al dipinto. Come principio ispiratore di tutte le arti, la natura è esempio lampante della perfetta armonia divina. 

Quando crea un dipinto tiene presente lo scheletro strutturale che, generalmente, consiste in forme geometriche, poi occultate dal colore; tale processo però rimane implicito nell'opera finale. Negli ultimi lavori ciò che rimane dipinto in maniera esplicita sono forme geometriche e soggetti naturali. E’ una ricerca continua e meticolosa; le opere sono caratterizzate da una profondità di indagine e da forte capacità espressiva. Con esse conferisce all’ordinario un senso elevato, allarga gli orizzonti e trova nel quotidiano l'aspetto straordinario della vita.

Nel produrre un'opera, traduce in immagini la freddezza intellettuale propria della scienza, composizioni equilibrate da un punto di vista matematico e piacevoli da un punto di vista estetico. Oltre che pittore è anche un abile incisore. Collabora con diverse gallerie italiane. Risiede e lavora a Santa Maria della Versa (PV) e ad Abbiategrasso (MI).

Di lui hanno scritto tra gli altri: Siro Brondoni, Maurizio Bernardelli Curuz, Giuliana Mazzola, Giuseppe La Barbera, Gian Carlo Torti, Federica Dafarra, Jlenia Selis, Alessandra Redaelli, Giorgio Lodetti, Paola Cerini, Matteo Metta, Lino Veneroni, Fabio Bianchi, Fabrizio Tassi, Chiara Milesi, Carla Pavesi, Cesare Francesco Nai, Silvia Grassi e Julio Araya Toro.

 

 

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